Recensione


manga

Titolo: MANGA Immagini del Giappone contemporaneo

Autori: Andrea Antonini e Silvia Lucianetti

Editore: Castelvecchi 


Il titolo di questa pagina è anche il titolo di un nuovissimo libro,che trovate in tutte le librerie,il quale narra del rapporto tra il Manga e la cultura giapponese.

Il mio sito è da sempre improntato alla conoscenza ed alla comprensione delle tematiche che fanno parte dell'universo dei Manga-anime giapponesi,in quanto in Italia a causa dell'errata programmazione e dello stravolgimento delle trame si è capito ben poco di ciò che in realtà è il cartone animato giapponese ed ancorpiù il fumetto giapponese,il Manga appunto.

Il libro di cui vi voglio parlare tratta questo argomento visto dal lato giapponese,cioè spiegando cosa significa il manga nella cultura giapponese e quindi al di fuori di tutti quei preconcetti che provengono dalla cattiva informazione <<occidentale>>.

E' interessante sapere che uno degli autori,Andrea Antonini (la seconda autrice è Silvia Lucianetti), abita ad Osaka ma è italiano, per cui questo libro non è una  semplice traduzione di uno in giapponese ma è completamente italiano,dagli autori all'editrice Castelvecchi che ne cura la diffusione ( una ragione in più per acquistarlo !!).

Comunque vi voglio far capire meglio il contenuto di questo fantastico volume,dandovi la possibilità di leggere l'introduzione .

 (Max)

 INTRODUZIONE

La scelta di presentare e analizzare il manga, un prodotto per molti aspetti così distante dalla cultura italiana, è frutto di una nostra passione condivisa. Lontani dal voler affrontare con meticolosità una dissertazione puramente tecnica sul fumetto giapponese, ma spinti da un notevole interesse a rilevare le peculiarità del contesto storico-sociale nel quale questa forma d'arte si è sviluppata, abbiamo tentato di realizzare un saggio che contestualizzasse maggiormente questo tipo di prodotto agli occhi del lettore italiano. Riteniamo che un approccio mediato al tema trattato possa rivelarsi di maggiore agibilità anche per coloro che si avvicinassero al variegato mondo dei manga per la prima volta. Considerata la presenza nel panorama editoriale nostrano di svariati testi che trattano l'argomento in maniera tecnica e rigorosa, da parte nostra abbiamo preferito dedicare attenzione ad aspetti ancora poco esplorati, dando maggiore spazio alla descrizione dell'ambiente nel quale il fumetto del Sol Levante si colloca.

Naturalmente si è imposta la necessità di effettuare una cernita tra le centinaia di opere presenti sui mercati nipponico e italiano. I parametri adottati per tale scelta sono principalmente due: il valore artistico che le opere hanno assunto nel corso degli anni e la loro rappresentatività della società giapponese. Volendo considerare il manga come prodotto culturale e in un certo senso letterario, si è spontaneamente fatta strada la necessità di presentarne in primo luogo la struttura e contemporaneamente le cause evolutive e i punti di contatto con il contesto sociale che ne ha favorito lo sviluppo. L'obiettivo prefisso è pertanto lo studio del fenomeno manga all'interno di un vasto panorama che ingloba il passato tradizionale e approda al postmoderno contemporaneo; ricicla usi e tradizioni ma si esprime attraverso il linguaggio schizofrenico del post; è prodotto di un ambiente mutante e in egual modo parte integrante e nuova espressione del sistema che lo alimenta. È dunque attraverso l'interpretazione di questa nuova logica frammentaria di cui il manga si fa portavoce e fulcro mediatico, che ci accingiamo a decodificare, almeno in parte, il multimediale tecnicolor giapponese.

Abbiamo ritenuto opportuno iniziare con un rapido excursus storico per accennare agli esordi di questa forma d'arte, passando successivamente a Osamu Tezuka, che più di ogni altro autore ha rappresentato per il manga un punto di svolta e modernizzazione, approdando poi ai meccanismi di produzione e distribuzione. Dopo una breve parentesi riguardante gli elementi di impaginazione e scrittura ci siamo immersi nella trattazione dei generi in cui è possibile suddividere i fumetti nipponici.

Con l'evoluzione del manga, le fasce del pubblico di riferimento sono andate man mano allargandosi e differenziandosi, al punto che oggi ci sono opere per soddisfare davvero tutti i gusti. I lettori di manga in Giappone sono numerosissimi e non esclusivamente adolescenti. Lungi dal pensare che la popolazione adulta del Sol Levante sia affetta dalla sindrome di Peter Pan, la causa di tanta prosperità va attribuita in parte alla passione nei confronti del fumetto (che nata sin da piccoli può perdurare fino alla maturità); per altri aspetti, alla capacità da parte del mercato di assecondare i gusti del pubblico attraverso una produzione differenziata per sesso, età e categoria.

Tuttavia per gli italiani non sono applicabili le rigide suddivisioni nipponiche in base a fasce predeterminate di fruitori (i lettori nostrani sono decisamente più curiosi di quelli giapponesi, e spesso si interessano di pubblicazioni dalle tematiche più disparate); quindi abbiamo cercato di fornire una classificazione dei manga in base agli argomenti in essi trattati e agli approcci grafico e narrativo dei loro autori. Naturalmente le tipologie da noi delineate non hanno la pretesa di avere valore assoluto né di essere esaustive, e sicuramente qualcuno dei lettori ci rimprovererà di avere usato un criterio piuttosto che un altro. Siamo consapevoli dell'ambiguità che alcune opere presentano quando ci si propone di dar loro una collocazione, tuttavia, dovendo effettuare una scelta, abbiamo optato per quella che ci è sembrata più appropriata. I generi sono stati analizzati seguendo un percorso descrittivo parallelamente al quale si è cercato di rintracciare gli antecedenti antropologici, storici e tradizionali, senza tralasciare i collegamenti reticolari con la società contemporanea.

Certamente una cultura contraddittoria come quella nipponica appare costantemente in bilico e difficilmente comprensibile per chi giapponese non è. Per questo motivo ci auguriamo di aver affrontato al meglio gli argomenti trattati e di essere riusciti a fornire un quadro chiaro delle mille sfumature che la caratterizzano e delle rigide impalcature sociali che la sostengono.

(Andrea Antonini & Silvia Lucianetti)